Partiamo dal nome: Tempio Malatestiano, che potrebbe far pensare a un monumento che con la religione cattolica non c’entra nulla. Invece è una chiesa, dedicata a Santa Colomba nonché Duomo di Rimini. La definizione di Tempio deriva dalle sue forme classiche mentre malatestiano perché fu voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta, Signore di Rimini dal 1432 al 1462.
Per sostituire la pre-esistente chiesa di San Francesco, Sigismondo chiamò il più illustre architetto del Rinascimento: Leon Battista Alberti che si ispirò per la facciata all’arco di trionfo romano. Usò marmi proveniente dall’Arco di Augusto (vedi punto 2) e sul basamento in pietra d’Istria fece inserire delle ghirlande con i simboli malatestiani: l’elefante, la “I” e la “S” intrecciate (sigla di Sigismondo e Isotta, sua moglie), la doppia fascia a scacchi e il fiore di Isotta. Prima di entrare, visitate il lato destro con sette arcate che ospitano i sarcofagi dei personaggi più illustri della corte di Sigismondo. L’interno invece è gotico con una sola navata con sei cappelle laterali. Meritano una visita “La Cappella dei Pianeti” con la più antica immagine di Rimini e “La Cappella degli antenati” con “L’Arca degli antenati e dei discendenti” scolpita da Agostino di Duccio. Qui sono ospitate le spoglie degli antenati dei Malatesta. Le opere principali del Duomo sono il crocifisso di Giotto del 1312 e un affresco di Piero della Francesca in cui è raffigurato Sigismondo inginocchiato ai piedi di San Sigismondo.
Tempio Malatestiano
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