Attualmente il palazzo di via Aurelia 80 restituisce l’immagine di un edificio tardo-ottocentesco o primo-novecentesco, con un vago richiamo allo stile della Villa Merello di Gino Coppedé che risulta ben visibile dal sito in oggetto. In realtà sembra che il trattamento in forme eclettiche o neogotiche sia ascrivibile a una fase successiva alla costruzione del palazzo.
Infatti una foto storica reperita nella monografia del 1933 dedicata a Zoagli mostra l’assenza di tale decorazione, come pure degli attuali spioventi che sporgono oltre il perimetro delle coperture che potrebbero essere stati aggiunti a imitazione della già citata Villa Merello. Notevole, inoltre, la presenza di alcuni inserti nella muratura esterna quali blasoni, scudi araldici in marmo e una Madonnina in un’edicola sullo spigolo sud: elementi che potrebbero contribuire a testimoniare l’anteriorità della costruzione.
Il palazzo di via Aurelia 80 fu denominato “Palazzina dei Velluti”, perché la Società dei Velluti di Zoagli vi aveva aperto al pubblico un’esposizione e una vendita delle proprie produzioni.
“In questa Palazzina artistica, minuscola come un gioiello, arredata con alto decoro di nobiltà e di bellezza nella sontuosità del severo mobilio, della tappezzeria e della decorazione interna che offre una visione estetica del più alto pregio, si trova anche in mostra un telaio in azione, sul quale una provetta operaia esegue la tessitura antica e celebrata dei velluti e lascia ammirare alla folla dei visitatori il magistero sapiente e la meticolosa tecnica d’esecuzione del nobile lavoro. La Palazzina è arricchita di un salotto per lettura, dotato di giornali e di riviste italiane e straniere; ha sala di vendita, telefono, ecc..”